Quando trattiamo dell’alopecia androgenetica femminile, non possiamo trascurare l’alopecia post-gravidanza, anche nota come effluvio post-parto.
Ma di cosa stiamo parlando esattamente e come si caratterizzano le differenze tra la calvizie maschile e quella femminile?
Innanzitutto, e ovviamente, l’alopecia post-gravidanza riguarda esclusivamente le donne. Molte di loro, infatti, durante gli ultimi tre mesi di gravidanza o poco prima del parto, sperimentano una perdita di capelli, manifestando un diradamento su tutto il cuoio capelluto.
In generale, non c’è motivo di preoccuparsi, poiché fortunatamente questo tipo di alopecia è reversibile. In poche parole, la caduta dei capelli sarà temporanea e si risolverà da sola nel giro di pochi mesi. Se dovesse prolungarsi per un periodo più lungo, è consigliabile intervenire con trattamenti tricologici adeguati alla ricrescita dei capelli.
Ma perché succede tutto questo?
Durante la gravidanza, gli ormoni diventano instabili. Gli estrogeni, ad esempio, aumentano rimanendo nella fase anagen (fase di crescita dei capelli) per un periodo prolungato, mentre subito dopo il parto o poco dopo diminuiscono rapidamente, causando una caduta di capelli (telogen effluvium) nota come gravidanza post gravidica.
Questo tipo di perdita di capelli non dovrebbe destare preoccupazione, poiché il problema si risolverà spontaneamente nel giro di poco tempo. Se la caduta porta a un diradamento dei capelli, è comunque opportuno consultare un dermatologo per identificare le cause del telogen effluvium e trovare i giusti rimedi per la caduta dei capelli, magari accelerando la crescita.